Meno attacchi, ma piu’ pericolosi. Il responso sulla cybersecurity di Kaspersky Lab

Meno attacchi ma più pericolosi. E’ questo il responso del rapporto sulla sicurezza internet di Kaspersky Lab (Ddos Intelligence Report) rispetto al quarto trimestre del 2015. Vi è stato, quindi, un calo sensibile di attacchi, ma, al contempo, un incremento della durata dei singoli attacchi. Fra questi si osserva il più lungo del 2015, durato complessivamente per due settimane. Altro, pericoloso, aspetto riscontrato è un aumento dei dispositivi internet coinvolti come involontari intermediari degli attacchi.
Gli attacchi di questa tipologia, definita Ddos, cioè Distributed denial-of-service, bloccano l’erogazione dei servizi dei siti web colpiti. Tale impossibilità rappresenta un vero proprio danno economico per le vittime, forse anche maggiore della perdita dei dati causata dai virus. I Ddos rimangono tool utili ed economici per i cybercriminali, sfruttabili attraverso vulnerabilità software utili a penetrare nei server. Inoltre, gli utenti che non proteggono i propri dispositivi aumentano le probabilità di infezione.  Il rapporto relativo all’ultimo trimestre del 2015 parla di 69 paesi colpiti, dieci in meno rispetto al terzo trimestre. Come nel trimestre precedente, il 94,9% degli attacchi ha avuto luogo in soli 10 Paesi. Nei mesi ottobre-novembre-dicembre 2015 si sono verificati piccoli cambiamenti tra i paesi in cima alla classifica, ma Cina, Corea del Sud e Stati Uniti sono rimasti quelli più colpiti.
Il quarto trimestre è caratterizzato dall’ attacco Ddos più lungo di tutto l’anno, pari a 371 ore consecutive di attacco, equivalenti a quindici giorni e mezzo. Per effettuare questo e altri attacchi simili sono state utilizzate diverse “bot-net”, famiglie di reti di computer compromessi.